(pubblicato sul quotidiano Corriere dell’Alto Adige del 22 maggio 2014)
In confronto, sarà (quasi) un piacere pagare la nostra Imi.
Il problema non è a monte dell’autonomia, ma a valle. E sorge quando l’autonomia provinciale genera provincialismo autonomista. Quando cioè si pensa che le cose da noi si facciano sempre e comunque meglio, che tutti siano più bravi e più onesti, magari proporzionalmente al numero di consonanti del cognome. E si legiferi di conseguenza con superficialità. Fingendo di ignorare che in un territorio piccolo in cui tutti si conoscono (e molto spesso sono anche parenti) il rischio di leggi e provvedimenti con destinatari ben chiari è inevitabilmente alto.
Ciò non significa seguire il pessimo esempio italiano della legislazione fondata sul sospetto e la sfiducia, ma neppure trascurare i possibili rischi. Occorre rivendicare la possibilità di governarsi, ma anche l’obbligo di farlo al meglio. Sono così l’aria sarà migliore che altrove.