via buongiornosuedtirol.it: Da un semplice diritto delle minoranze ad un diritto delle differenze

Intervista di Claudio Calabrese

(…) “L’argomento che molti portano è fermo alle categorie del dopoguerra: ad alcuni va riconosciuto il diritto a misure positive (le minoranze “tradizionali”: si pensi da noi alla proporzionale, ai diritti linguistici, ecc. – ma ormai diffusamente anche per le minoranze di genere in certi ambiti: si pensi alle forme di promozione delle donne in diversi settori della vita pubblica ed economica); alle altre categorie di soggetti che reclamano un trattamento differenziato si applica invece l’uguaglianza formale, il solo principio di non discriminazione. Così si dice ad es. che non serve un’aggravante per reati contro gli omosessuali perché un reato è un reato indipendentemente dalla vittima.

Ma così si dimenticano due aspetti. Il primo è che in questo modo non si riconosce il fatto che alcuni comportamenti discriminatori sono posti in essere proprio con l’intento di colpire certe categorie di persone per loro specifiche caratteristiche (quindi: quando si picchiano gli omosessuali li si picchia perché omosessuali, non tanto per fare). Il secondo è che l’uguaglianza formale è l’uguaglianza della maggioranza, mai della minoranza: molte categorie di persone si trovano in posizioni svantaggiate a causa di specifiche caratteristiche, e ignorare questo aspetto significa condannare alla perpetuazione dei comportamenti discriminatori.”fp 2

Messaggio di saluto al convegno dell’associazione Luca Coscioni

L’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica svolge una importante azione in favore della libertà di pensiero e di ricerca, di autodeterminazione individuale, di promozione dei diritti e della laicità dello stato.
In occasione del congresso annuale dell’associazione, Francesco Palermo ha inviato un breve messaggio video non potendo partecipare di persona. “L’Italia ha ancora molta strada da fare in materia di diritti civili.”

Schermata 2013-07-09 alle 09.20.21

“I diritti non hanno colore, etnia o sesso”

seal usscUna storica decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti pone una pietra miliare in tema di diritti civili. Non si tratta del tutto, come sintetizzato da molta stampa, di un “via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso”, ma persino di qualcosa di più grande: il progresso nella cultura dei diritti. Che non hanno colore, etnia o sesso. Il diritto a sposarsi e a formare una famiglia, per quanto possa trovare diverse declinazioni nei diversi ordinamenti, non può formare oggetto di discriminazione in base al genere. Per l’importanza comparativa delle sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti, si tratta di un passaggio fondamentale che avrà ricadute anche in altri Paesi.
Non accontentiamoci però delle sintesi di stampa. Per chi ha interesse e pazienza, ecco il testo completo della decisione.

Riforma costituzionale, diritti umani e “lotta alla povertà”

Proseguono intensi i lavori parlamentari, soprattutto quelli che non si vedono: nelle commissioni. Francesco Palermo è occupato soprattutto in commissione affari costituzionali, dove questa settimana si sono discussi gli emendamenti al disegno di legge costituzionale per iniziare la riforma. In commissione diritti umani si sono svolte toccanti audizioni di malati che chiedono più sostegno e più libertà di ricerca. Per contro, “in aula si perde tempo per cose inutili, che servono solo a dare visibilità davanti alle telecamere dicendo banalità. Se questo è l’unico volto visibile dell’attività politica, è comprensibile il distacco dei cittadini”.