La memoria selettiva

(pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 29 gennaio 2021)

L’ultimo atto del governo prima delle dimissioni è stata l’approvazione del decreto legge sull’organizzazione e il funzionamento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI). Si è trattato di un intervento volto a porre rimedio alla violazione della Carta Olimpica, che prevede l’autonomia dei comitati olimpici nazionali dai rispettivi governi in ambito decisionale e organizzativo. In assenza di questo intervento, tra pochi giorni il CONI sarebbe stato sospeso dal Comitato olimpico internazionale con diverse pesanti conseguenze, tra cui l’impossibilità per gli atleti italiani di gareggiare alle prossime olimpiadi sotto la bandiera nazionale. Solita soluzione “in zona Cesarini”, verrebbe da dire in gergo sportivo, o “all’italiana” nel linguaggio politico o, con toni macabri ma realistici, in limine mortis, anche dello stesso governo. Figuraccia mondiale evitata in extremis e malcelato quanto ingiustificato orgoglio nazionale perché alla fine, quando tutto sembra perduto, il genio italico se la cava sempre. Dimenticando che, specie in termini di immagine, non conta solo il risultato ma anche il percorso per arrivarci.

È certamente casuale che il decreto sia stato approvato in concomitanza con la giornata della memoria, che celebra la fine dell’Olocausto e ricorda la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei e di coloro che hanno subito la deportazione. Ma la coincidenza temporale fa emergere lo stridente contrasto tra gli obblighi a cui si adempie e quelli che vengono bellamente ignorati.

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La voce “zingari” sui moduli per le denunce di furto / “Zigeuner” auf dem Formblatt für Strafanzeigen

Francesco Palermo ha segnalato al presidente della Commissione diritti umani del Senato Luigi Manconi la presenza della voce “zingari” nel modulo prestampato per la ricezione di una denuncia per furto presso i Carabinieri di Pieve Ligure (GE) (link documentazione). Dalle ricerche fatte si è scoperto che la voce “zingari” non risultava soltanto nel modulo della predetta stazione, ma in quelli usati su tutto il territorio nazionale, sia dai Carabinieri che dalla Polizia.

Francesco Palermo hat kürzlich den Vorsitzenden des Menschenrechtsausschusses des Senats, Luigi Manconi, darauf aufmerksam gemacht, dass im Formblatt für die Entgegennahme von Anzeigen wegen Diebstahls in der Carabinieristation von Pieve Ligure (GE) auch die Option “Zigeuner” aufscheint (Link zur Dokumentation). Im Rahmen der Nachforschungen hat sich herausgestellt, dass nicht nur in den Formblättern der genannten Station der Hinweis “Zigeuner” aufscheint, sondern in allen Stationen auf Staatsgebiet, sowohl in jenen der Carabinieri als auch der Polizei.

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“I diritti non hanno colore, etnia o sesso”

seal usscUna storica decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti pone una pietra miliare in tema di diritti civili. Non si tratta del tutto, come sintetizzato da molta stampa, di un “via libera ai matrimoni tra persone dello stesso sesso”, ma persino di qualcosa di più grande: il progresso nella cultura dei diritti. Che non hanno colore, etnia o sesso. Il diritto a sposarsi e a formare una famiglia, per quanto possa trovare diverse declinazioni nei diversi ordinamenti, non può formare oggetto di discriminazione in base al genere. Per l’importanza comparativa delle sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti, si tratta di un passaggio fondamentale che avrà ricadute anche in altri Paesi.
Non accontentiamoci però delle sintesi di stampa. Per chi ha interesse e pazienza, ecco il testo completo della decisione.