I molteplici retropensieri dei contrari

BZ airport(pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 14 giugno 2016)

La larga vittoria del no al referendum sul finanziamento pubblico dell’aeroporto si spiega con la convergenza di diverse motivazioni. E con i conseguenti comportamenti elettorali. Preliminarmente non va dimenticato che nonostante la partecipazione alle urne sia spesso direttamente proporzionale alla “concretezza” del tema, anche in questo caso oltre la metà degli aventi diritto non ha votato, analogamente al recente ballottaggio per le comunali. Il che dimostra, una volta di più, che ormai c’è una metà di popolazione ad ogni livello alla quale non interessa nulla della vita pubblica.

Tra coloro che hanno votato, ci sono diversi ordini di ragioni che hanno spinto verso il “no”. Il primo, anche in termini numerici, è la sindrome NIMBY (acronimo inglese che sta per “non nel mio cortile”). Praticamente ovunque in Bassa Atesina e Oltradige la stragrande maggioranza ha detto no temendo per l’impatto ambientale, il rumore, il valore delle abitazioni. Questioni sovrastimate ma comprensibili.

Il voto NIMBY esiste ovunque, specie in tema di infrastrutture, e probabilmente il suo pendant è stato il sì di molti albergatori delle valli ladine che guardavano al possibile profitto. Poi ci sono i no politici e quelli “a prescindere”. I primi sono i no utilizzati per contrastare la politica della maggioranza, o per dare uno schiaffo all’establishment. I no a prescindere sono di coloro i quali ritengono che ogni euro di denaro pubblico sia mal speso o vada comunque speso diversamente. Continue reading