Un vademecum impopolare

(pubblicato su http://www.salto.bz/article/06112014/statistiche-parlamentari-un-vademecum-impopolare il 11 novembre 2014)

Openpolis pubblica le “pagelle” dei parlamentari, ampiamente riprese ma non spiegate dai giornali. Ecco cosa bisogna sapere per riuscire a leggerle.

Openpolis (www.openpolis.it) è un osservatorio della politica italiana che si occupa, tra il resto, di predisporre statistiche sui lavori parlamentari. Intento meritorio e utile, perché contribuisce alla trasparenza. Tuttavia, i numeri da soli dicono poco e lo dicono male. Vanno spiegati bene, per evitare che dati potenzialmente utili diventino strumenti populistici e demagogici. Il che può avvenire anche in buona fede, perché certe cose il “cittadino comune” non le conosce né le può sapere.

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Via, via, via da queste sponde…

(pubblicato su http://www.salto.bz/article/23102014/da-queste-sponde%20 il 23 ottobre 2014)

A poco servono le riforme senza un cambio di paradigma culturale. I tempi e gli inconvenienti di Roma in una giornata parlamentare di ordinaria disorganizzazione.

Chi è indipendentista vivendo e lavorando in Alto Adige o è guidato dall’ideologia o non conosce il mondo reale. Stando a Roma invece la tentazione viene… E così come in Alto Adige bisogna spesso sforzarsi per praticare la convivenza senza lasciarsi andare a opposti nazionalismi, a Roma bisogna imporsi di non farsi saltare i nervi e voler mandare a quel paese il Paese e la cultura che lo anima. Una cultura a volte divertente, ma che se non si è dell’umore giusto diventa tremendamente irritante. In Parlamento poi lo sforzo richiesto è molto maggiore.

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Rapporto sulla Legislazione 2013

Il rapporto sulla legislazione 2013 ha l’obiettivo di verificare il ruolo del Parlamento e le sue prospettive in considerazione del lungo processo di riposizionamento nel sistema istituzionale e della costante evoluzione dei processi decisionali, soprattutto in relazione alla crisi economico-finanziaria degli ultimi anni.

Download della nota di sintesi del rapporto sulla legislazione tra Stato, Regioni e Unione europea:

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Download del documento completo:

Schermata 2014-02-21 alle 10.41.07

Il senso della politica per il tempo

foto 2011(pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 13 febbraio 2014 col titolo “Il senso della politica per il tempo”)

Ci ho messo diversi mesi a capire la ragione più profonda del disagio che mi pervade trascorrendo lunghe giornate nelle aule parlamentari. È il rapporto che queste istituzioni creano con il tempo. Si corre in continuazione, ma poco si muove: la sommatoria di frenetiche corse individuali produce una mostruosa lentezza istituzionale. Sembra di essere dei criceti che corrono nella propria ruota: il movimento è fine a se stesso. Le persone corrono, le istituzioni restano ferme.

Il tempo viene considerato una risorsa illimitata, e non si nega a nessuno. Chiunque voglia prendere la parola può farlo, per dire qualunque bestialità. Meno male che il livello di autodisciplina dei parlamentari è complessivamente buono, se tutti approfittassero di questa situazione, potrebbe essere molto peggio: come se tutti i cittadini lasciassero aperti tutto il giorno i rubinetti di casa, pensando che l’acqua sia infinita, e non un bene prezioso da usare con parsimonia.

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Cinque mesi in Parlamento: un bilancio

Prima dell’inizio della pausa estiva, Francesco Palermo traccia un breve
bilancio di questi primi cinque mesi di attività parlamentare. “E’ stata
un’esperienza molto intensa e non semplice, anche a causa della particolare
situazione in cui si è venuto a trovare il Parlamento”. Tra gli aspetti
positivi di questa prima fase vi sono l’aver familiarizzato con il lavoro
parlamentare e con i nuovi colleghi, la presentazione di numerose
iniziative, molte delle quali coronate da successo, e il lavoro operativo,
soprattutto nelle commissioni. Gli aspetti negativi sono stati la
constatazione delle difficoltà di non far parte di partiti politici, le
grandi aspettative che i cittadini ripongono nella possibilità di operare
dei cambiamenti a fronte della lentezza e farraginosità del sistema, e i
ritmi di lavoro particolarmente pesanti. Per l’immediato futuro,
l’obiettivo è di intensificare anche il lavoro al di fuori del parlamento,
perché le decisioni non sono quasi mai assunte in sede parlamentare, e una
minore impazienza nei confronti degli obiettivi da raggiungere.