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Troppa attenzione sul pilota
(pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 17 febbraio 2013 col titolo “Troppa attenzione sul pilota”)
Ormai da una trentina d’anni questo Paese è affetto dal morbo della leadership.
Il primo a far passare con forza l’idea che le vicende delle istituzioni dipendessero dalla personalità dei leader che prò tempore le occupavano fu senza dubbio Bettino Craxi. Da allora l’evoluzione verso forme di leaderismo è stata costante. Ma paradossalmente la politica non è divenuta né più autoritaria né tanto meno più autorevole.
E fatto è che l’immagine del leader, la persona di riferimento, il simbolo su cui caricare ogni aspettativa (e ogni delusione) ha iniziato a divenire il fulcro dello scontro politico.
Coalizioni e leggi elettorali
(pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 4 gennaio 2014 col titolo “Le coalizioni e le leggi elettorali”)
Due mesi e mezzo in Germania e in Austria, tre mesi in Finlandia, due mesi nei Paesi Bassi, un mese e mezzo in Norvegia, fino al record di un anno e mezzo in Belgio. È il tempo intercorso tra le ultime elezioni e la formazione del governo nei Paesi in cui vige un sistema elettorale proporzionale. Molti altri se ne potrebbero aggiungere. In Europa questi sono i tempi richiesti, con la sola eccezione della Spagna, dove un solo partito ha ottenuto la maggioranza assoluta e la formazione del governo è stata più rapida. E con l’opposta eccezione della Svizzera dove proporzionale non è solo il sistema elettorale ma anche il governo, cui partecipano quindi tutte le maggiori forze politiche e dove le elezioni servono solo a stabilire i rapporti di forza tra queste.
In questo quadro, pertanto, il fatto che dalle elezioni provinciali all’insediamento della nuova Giunta altoatesina saranno passati circa due mesi e mezzo non è affatto sconvolgente, ma è anzi in linea con quanto accade nelle democrazie proporzionali europee. La perdita della maggioranza assoluta da parte della SVP ha infatti portato anche l’Alto Adige nel novero di questi sistemi, visto che prima le trattative per la formazione della giunta erano poco più che formali.
Riforme e circostanze politiche ideali: Francesco Palermo risponde
Che le riforme annunciate vadano realizzate il prima possibile, sembrava fosse chiaro a tutte le forze politiche. Ora, tuttavia, molti sforzi falliscono per colpa di “condizioni politiche non favorevoli”, come accaduto recentemente con un’importante decisione sulla nuova legge elettorale, la quale è stata ulteriormente rinviata. “Condizioni politiche ideali non ci potranno mai essere,” afferma Francesco Palermo. “Ci sarà sempre una ragione che induce ad attendere una contingenza più favorevole. Questo è ciò che accade se si antepongono le pur giustificate ragioni politiche alle priorità che la politica stessa ha individuato.”
Per quanto concerne il senso della sua presenza in Parlamento, “questo non lascia spazio a fraintendimenti essendo stato definito in modo chiaro: si tratta in prima linea della riforma dello statuto di autonomia, da accompagnare nei contenuti e da simboleggiare con la mia stessa presenza qui.”
Intervista sulla legge costituzionale per le riforme
Intervista di Claudio Landi