
(pubblicato sul quotidiano Alto Adige dell’8 aprile 2022 con il titolo “La crisi SVP e le grinze dello statuto”) Su ciò che lo scontro interno alla SVP, produrrà sul piano politico si è già detto molto e molto dipenderà dai … Continue reading
(pubblicato sul quotidiano Alto Adige dell’8 aprile 2022 con il titolo “La crisi SVP e le grinze dello statuto”) Su ciò che lo scontro interno alla SVP, produrrà sul piano politico si è già detto molto e molto dipenderà dai … Continue reading
(pubblicato sul quotidiano Alto Adige del 16 ottobre 2019 con il titolo “Convivenza e polemiche politiche”)
L’Alto Adige, pardon, la Provincia di Bolzano, ha una scansione del tempo tutta sua. A cadenza regolare riemergono polemiche assurde, che mostrano tutti i nervi scoperti di una convivenza apparentemente ideale. Inoltre, alcuni suoi abitanti (che non sappiamo più bene come chiamare) vive nel passato, mitizzando ciò che non è mai stato. Sembra quasi che questo territorio abbia un calendario diverso. Il che, da un certo punto di vista, potrebbe essere considerata una grande conquista in termini di autonomia…
Battute a parte, la vicenda dell’emendamento alla legge europea della Provincia, approvato la scorsa settimana su proposta della Südtiroler Freiheit (STF) con i voti della SVP, che ha sostituito nella versione italiana il termine “Alto Adige” con “Provincia di Bolzano” (e relativi aggettivi) può essere l’occasione per un piccolo ripasso di diritto dell’autonomia speciale. Ad uso dei consiglieri provinciali (e dei cittadini che li eleggono) e dei media nazionali che si sono appassionati alla vicenda riportandola con una superficialità spaventosa.
Che si trattasse di una provocazione politica non occorre ribadirlo. Non è la prima, non sarà l’ultima, e non è stata certo la più stupida. Anzi, denota una buona conoscenza dei meccanismi statutari e regolamentari. Paradossalmente i consiglieri della STF mostrano di conoscere lo statuto e l’autonomia che vorrebbero superare meglio di molti di coloro che li vorrebbero difendere.
(veröffentlicht am 26. Dezember 2017 auf http://verfassungsblog.de/doppelpass-fuer-suedtiroler/ unter dem Titel „Doppelpass in Südtirol?”)
Wer weiß, ob aus der Idee der doppelten Staatsbürgerschaft überhaupt was wird, das Porzellan wurde inzwischen aber schon zerschlagen. In ihrem Regierungsabkommen nehmen die ÖVP und die FPÖ in Aussicht, „den Angehörigen der Volksgruppen deutscher und ladinischer Muttersprache in Südtirol (…) die Möglichkeit einzuräumen, zusätzlich zur italienischen Staatsbürgerschaft die österrreichische Staatsbürgerschaft zu erwerben”. Das Thema ist ein Dauerbrenner. Die Südtiroler Volkspartei (SVP) übt sich seit Jahren in diesem Lippenbekenntnis und auch ihre Schwesternpartei ÖVP war dem Thema nie abgeneigt. Gewiss, man war sich dabei stets darüber einig, dass die Prioritäten anderswo liegen würden und dass die politischen Bedingungen zur Verwirklichung dieser „Herzensangelegenheit” – wie sie die SVP offiziell und liebevoll bezeichnet – nicht gegeben sein würden. Nicht zuletzt auch, weil andere Parteien in Österreich zauderten.
Jetzt weht ein anderer Wind. Österreich ist bei den Wahlen im September und dann vor allem bei der Bildung der Koalitionsregierung zwischen der ÖVP und der nationalliberalen FPÖ deutlich nach rechts gerückt. Während bei derselben Regierungskonstellation im Jahr 2000 noch europaweit Aufschreie zu hören waren und EU-Sanktionen gegen Österreich nicht lange auf sich warten ließen, hält der Parteiobmann der FPÖ, Heinz-Christian Strache, heute das Amt des Vizekanzlers inne und seine rechtspopulistische Partei leitet obendrein die Bundesministerien für Inneres, Äußeres, Landesverteidigung, Infrastruktur, Gesundheit und Soziales. Seit Langem macht die FPÖ den sezessionistischen Parteien in Südtirol Hoffnung für den zweiten Pass und hat dieses Versprechen auch beim Verfassen des Koalitionsprogramms nicht vergessen. Der österreichische Vorstoß hat die SVP sichtlich in Verlegenheit gebracht, schließlich läutet nicht nur Italien laut die Alarmglocken und vor allem besteht die Gefahr, dass das Zusammenleben in Südtirol völlig aus dem Gleichgewicht geworfen werden könnte.
Leitartikel von Georg Mair, FF – Das Südtiroler Wochenmagazin, 03. August 2017 – N. 31/2017
Francesco Palermo, il clima surriscaldato, i compiti a casa per tutti, «per chi li ha fatti e deve proseguire e chi, in casa sudtirolese, non ha nemmeno iniziato». Senatore del Gruppo per le autonomie e professore di Diritto costituzionale, Palermo non interviene di frequente sui temi «etnici».
L’intervista parte al minuto 5 del file video -> www.raibz.rai.it
Gerhard Mumelter berichtet über die anstehenden Wahlen. Und über die Kandidatur von Francesco Palermo.